lunedì 21 giugno 2010

Marie Marie



Marie Curie che con il marito rimaneva chiusa giorno e notte in laboratorio a ricercare, che non aveva capito che la luminescenza magica del radio la stava uccidendo, che dopo la morte del marito è andata avanti a cercare, che dopo il primo Nobel ha ricevuto il secondo, che per poco non glielo davano perché era donna e perché aveva una relazione con uno scienziato molto più giovane di lei sposato e con figli. Marie che si era ancora innamorata, ma che più di tutto amava starsene chiusa in quel laboratorio di legno giorno e notte senza mangiare. Marie che avrebbe potuto diventare miliardaria e che invece rendeva pubbliche le sue scoperte e le condivideva.

domenica 20 giugno 2010

PALLA


Urla di esultazione per un goal dell'Italia. Le sento dal balcone mentre sbircio su internet il lento sprofondare nella merda del nostro paese. Forse è sempre stato così, attorno tutto decadeva e crollava verso una cultura della bestialità ed al centro il popolo esultava per un goal, un canestro, una freccia che centrava un bersaglio, una decapitazione o un gruppo di cristiani che venivano sbranati dai leoni. Non so perché, ma quest'anno odio i mondiali di calcio.

Non è un problema mio

NON E' UN PROBLEMA MIO


Oggi pomeriggio, oltre ad essere domenica, era una giornata piovosa e pigra. Io e i miei bambini inventavamo cose da fare per passare il tempo in casa perché di uscire non ci passava nemmeno dall'anticamera del cervello. Ad un certo punto all'improvviso qualcuno ha suonato al citofono. Ma chi è, ma chi sarà, si chiedono i miei innocenti figli. Alzo la cornetta e chiedo "chi è?" e dall'altra parte un odioso e arrabbiato uomo non definito mi risponde "c'è l'ascensore fermo al quinto piano, deve chiudere" ... Come un lampo in un cielo grigino ma tranquillo, subito mi sale su un infanzia di soprusi, di colpe, di accuse per cose che non ho commesso, di ingiustizia e di non sopportazione. "Mi scusi, ma lei chi è? Io oggi non l'ho neanche usato l'ascensore", ma il mostro insiste "Io devo salire, l'ascensore è fermo al quinto piano e lei abita al quinto piano, lo vada a chiudere". Io gli ho chiuso il citofono in faccia, sono andata al mio lettore cd, ho messo una bella musica di Telonius Monk e intanto tremavo. Tremavo perché avrei dovuto dirgli che era un maleducato e che non erano un problema mio i maleducati prepotenti ma era un problema delle loro madri, dei loro padri, delle loro frustazioni o della società, ma non mio, così come non lo sono gli stupidi, i matti generici, i violenti e tutti quelli che non perdono occasione per sfogare sugli altri le loro vite grette e meschine.

domenica 6 giugno 2010


E' MORTA UNA EMILY

Ed ecco che improvvisamente Louise se ne va. Lascia i suoi vestiti, i suoi ragni, le sue fillette e se ne va all'altro mondo. Certo ormai aveva quasi cento anni, non capiva più niente, come dicono certi, ma se ne va. Ho un'amica che ha 88 anni, ha il piglio di una vent'enne, certe volte mi fa venire un nervoso che ... ma è un'altra storia, è una bambina capricciosa che ha vissuto anni in cui qualcosa era ancora possibile, come Louise, Luisa, questa mia amica insopportabile, mi mancherà molto quando se ne andrà. Come Carmelo Bene che ancora oggi, quando guardo i suoi video piango. Persone consapevoli, che hanno vissuto veramente, in anni in cui, forse, era ancora possibile vivere veramente ed avere un riscontro. Ora riposano in pace e per fortuna non sanno che adesso c'è uno scontrino per tutto. Ma forse no, forse è ancora possibile rispondere con altre parole, con altri fatti, con altre passioni. Io almeno spero così. Ciao Luoise.