giovedì 22 luglio 2010

mumble mumble



A volte ripenso a quando Paperon De Paperoni pensa a come risolvere le questioni a modo suo.
Allora prima pensa (mumble mumble) e poi fa sempre una cosa completamente assurda.
Geniale

lunedì 21 giugno 2010

Marie Marie



Marie Curie che con il marito rimaneva chiusa giorno e notte in laboratorio a ricercare, che non aveva capito che la luminescenza magica del radio la stava uccidendo, che dopo la morte del marito è andata avanti a cercare, che dopo il primo Nobel ha ricevuto il secondo, che per poco non glielo davano perché era donna e perché aveva una relazione con uno scienziato molto più giovane di lei sposato e con figli. Marie che si era ancora innamorata, ma che più di tutto amava starsene chiusa in quel laboratorio di legno giorno e notte senza mangiare. Marie che avrebbe potuto diventare miliardaria e che invece rendeva pubbliche le sue scoperte e le condivideva.

domenica 20 giugno 2010

PALLA


Urla di esultazione per un goal dell'Italia. Le sento dal balcone mentre sbircio su internet il lento sprofondare nella merda del nostro paese. Forse è sempre stato così, attorno tutto decadeva e crollava verso una cultura della bestialità ed al centro il popolo esultava per un goal, un canestro, una freccia che centrava un bersaglio, una decapitazione o un gruppo di cristiani che venivano sbranati dai leoni. Non so perché, ma quest'anno odio i mondiali di calcio.

Non è un problema mio

NON E' UN PROBLEMA MIO


Oggi pomeriggio, oltre ad essere domenica, era una giornata piovosa e pigra. Io e i miei bambini inventavamo cose da fare per passare il tempo in casa perché di uscire non ci passava nemmeno dall'anticamera del cervello. Ad un certo punto all'improvviso qualcuno ha suonato al citofono. Ma chi è, ma chi sarà, si chiedono i miei innocenti figli. Alzo la cornetta e chiedo "chi è?" e dall'altra parte un odioso e arrabbiato uomo non definito mi risponde "c'è l'ascensore fermo al quinto piano, deve chiudere" ... Come un lampo in un cielo grigino ma tranquillo, subito mi sale su un infanzia di soprusi, di colpe, di accuse per cose che non ho commesso, di ingiustizia e di non sopportazione. "Mi scusi, ma lei chi è? Io oggi non l'ho neanche usato l'ascensore", ma il mostro insiste "Io devo salire, l'ascensore è fermo al quinto piano e lei abita al quinto piano, lo vada a chiudere". Io gli ho chiuso il citofono in faccia, sono andata al mio lettore cd, ho messo una bella musica di Telonius Monk e intanto tremavo. Tremavo perché avrei dovuto dirgli che era un maleducato e che non erano un problema mio i maleducati prepotenti ma era un problema delle loro madri, dei loro padri, delle loro frustazioni o della società, ma non mio, così come non lo sono gli stupidi, i matti generici, i violenti e tutti quelli che non perdono occasione per sfogare sugli altri le loro vite grette e meschine.

domenica 6 giugno 2010


E' MORTA UNA EMILY

Ed ecco che improvvisamente Louise se ne va. Lascia i suoi vestiti, i suoi ragni, le sue fillette e se ne va all'altro mondo. Certo ormai aveva quasi cento anni, non capiva più niente, come dicono certi, ma se ne va. Ho un'amica che ha 88 anni, ha il piglio di una vent'enne, certe volte mi fa venire un nervoso che ... ma è un'altra storia, è una bambina capricciosa che ha vissuto anni in cui qualcosa era ancora possibile, come Louise, Luisa, questa mia amica insopportabile, mi mancherà molto quando se ne andrà. Come Carmelo Bene che ancora oggi, quando guardo i suoi video piango. Persone consapevoli, che hanno vissuto veramente, in anni in cui, forse, era ancora possibile vivere veramente ed avere un riscontro. Ora riposano in pace e per fortuna non sanno che adesso c'è uno scontrino per tutto. Ma forse no, forse è ancora possibile rispondere con altre parole, con altri fatti, con altre passioni. Io almeno spero così. Ciao Luoise.


lunedì 31 maggio 2010

Emily Dickinson is dead

Noi siamo le vecchie e possiamo fare qualunque cosa, siamo già state giovani e lo siamo ancora. Abbiamo letto libri meravigliosi, conosciuto registi di teatro come non ce ne sono più. Abbiamo imparato le arti e vediamo il mondo con un altro occhio, ci è venuta la furberia e sappiamo non prenderci troppo sul serio. Siamo molto cattive, non lasciatevi ingannare, di tutto abbiamo voglia tranne che di farvi da madre. Imparate dalla vita, imparate dai piedi e cominciate a camminare.

giovedì 20 maggio 2010

Benvenuti


L'ascensore rosso è una di quelle cose che terrorizza. Eppure ne siamo affascinati. Ricordo che molto tempo fa parecchia gente mi sconsigliò di guardare il film "L'esorcista" e quindi lo temevo, ma ero terribilmente affascinata all'idea di guardarlo e così una sera lo guardai. Subito rimasi attratta da quell'inizio piacevole e rassicurante, la madre, la bambina, ma dentro di me una voce diceva: "C'è qualcosa che non va", diceva di stare in allerta e di non fidarmi. Più il film procedeva e più quella sensazione aumentava in modo tale che quando finalmente i segni terrorifici divennero evidenti fu per me quasi una liberazione; ma allo stesso tempo morivo di paura, ero completamente invasa dalla paura, al punto da non riuscire a muovermi. Mi dicevo che era un film e che avrei potuto spegnere la televisione in qualunque momento e tutto sarebbe finito, ma non ci riuscivo, regnava in me la trasformazione verso l'universo del terrore, un universo magnetico e inesorabile. Il bene e il male, il terrore e il suo fascino, la paura e l'immobilità come unica arma di difesa. "Se non respiro, forse le forze del male non mi sentono", "Se resto immobile divento invisibile" "Se divento una roccia nessuno mi può scalfire". L'essere umano è strano e misterioso e a volte fa cose insensate. E' del tutto trascurabile il fatto che dopo aver visto tutto il film non riuscii a dormire per una settimana, il punto focale della vicenda sta nell'immobilità. Ricordo che finito il film trovai la forza di spegnere il televisore, ma non quella di alzarmi ed andare a dormire, aspettai l'alba nella stessa posizione in cui avevo guardato verso lo schermo, ascoltai l'abbaiare dei cani del vicino, guardai passare mia sorella che appena sveglia andava verso il bagno ed attesi così la vita che riprendeva lenta il suo corso.

giovedì 13 maggio 2010


SCONTRINI

"Scontrini" è una raccolta di testi che parlano di donne comuni. Ogni scontrino è un pagamento fatto in questa lurida vita. Ogni pegno pagato ha lasciato un segno, una prova, uno scontrino appunto con tanto di somma pagata e data del pagamento. A volte il prezzo è stato così alto che gli zeri sconfinano fuori e non vedi più la cifra, altre volte la cifra è ridicola come nel caso di Sonia che ... ma è meglio lasciar perdere ... in fondo se lo meritava quella cicciona maledetta.

giovedì 6 maggio 2010

MODIFICHE


Si dice che per cambiare qualcosa bisogna prima riprogrammare. Il nostro cervello è si sede di logica e di intelligenza, ma purtroppo è anche un pò stupido. Crede a cose che non sono vere, le ha registrate tanti anni fa e non distingue tra realtà e finzione, per lui è tutto uguale, è la stessa cosa. Quindi se in un periodo brutto della tua vita hai fatto cattivi pensieri non sperare che siano volati nell'aria come se niente fosse, loro sono ancora lì, e se anche ormai non ci pensi loro lavorano e lavorano contro di te. Nella testa come su una scrivania regna ogni giorno di più il disordine. Non accade come nei film che un giorno tutto cambia, l'unico modo è rimettere in ordine giorno dopo giorno la scrivania. Fare pulizia, buttare via gli scontrini ingialliti e pieni di polvere che tenevi chissà perché, strappare le brochure di una mostra che hai visto sei anni fa a Venezia in un giorno di pioggia in cui sapevi benissimo che lui ti tradiva, rompere a calci la macchina fotografica che non funziona ma che tu tieni perché un giorno non si sa mai.
E alla fine spolverare tutto, impilare, dare spazio alle cose più utili e più belle. Ridare dignità ai progetti che nascondevi nelle cartelle vecchie.
Fare elenchi, dare priorità, rivalutare i campi.
Esporre le foto vere quelle vissute magari con qualche dolore o con la faccia stanca.
Meritarsi qualche soldo magari e ripetere che si è fatto bene.
Guardare indietro e vedere quante cose si sono fatte, tenere quelle venute bene, imparare da quelle venute male, andare avanti evitando gli scocciatori e chi ci fa stare male perché con gli anni si impara che se si sta male non è sempre colpa nostra ma spesso è di chi ci butta addosso il suo male. Respirare, correre, dare baci ai bambini, curare piantine e smetterla una volta per tutte di prendersi a calci.

mercoledì 5 maggio 2010

Semplice



Mia sorella me lo dice sempre: "devi essere più semplice, come quando mi racconti le cose assurde che ti succedono che mi fanno ridere".
Allora io mi siedo davanti al computer e nel mio cervello si crea una bolla di Plutonio con uno stato gassoso al centro e delle frasi che escono stile scrittore russo dei primi dell'ottocento misto a filosofia di Wittgenstein e con delle interferenze tipo "commercialista, peli sulle gambe, fetta di torta, sigaretta".

giovedì 29 aprile 2010

Cambio di stagione




Ogni anno, più o meno nello stesso periodo, mi succede sempre la stessa cosa. Tutto ad un tratto esplode l'estate. Ma siccome arriva senza nessun preavviso io non sono mai preparata all'evento. Gli altri si, non so come facciano, forse guardano ogni sera le previsioni del tempo e preparano sulla sedia i vestiti per il giorno dopo. Io invece, quando di colpo si passa dai 2 ai 23 gradi mi alzo, mi vesto di corsa ed esco. Solo dopo un pò inizio a percepire un lieve fastidio fisico, una scomodità, insomma un caldo boia. Allora mi guardo intorno e vedo gente felice che cammina per la strada in maniche corte e sandali. Io arranco dentro il cappotto e di solito il cappello così non devo pensare di pettinarmi bene.

lunedì 19 aprile 2010

Giacca di scimmia


Il giorno che si fece fotografare da Robert Mapplethorpe Louise decise di indossare
la sua giacca di scimmia. Le piaceva tanto, questo è dunque ciò che si vede, Louise,
fotografata da Robert Mapplethorpe con indosso la sua giacca di scimmia nera.




venerdì 12 marzo 2010

Assedio


L'ideale sarebbe, come sempre, chiudere fuori tutto.
Non capisco la noia, non capisco quelli che "soffrono di solitudine".
E' vero, dopo un pò parli con il lavello e non riconosci lo strano rantolo
che esce da te quando rispondi al telefono, ma chi se ne frega.

mercoledì 3 marzo 2010

uomini veri


sabato 27 febbraio 2010

Acrobazie






Pare che la posizione eretta, faticosamente conquistata in millenni di evoluzione, non esista quasi più. O per lo meno non esista quasi più per il genere femminile. Le donne sono diventate acrobate, matte, prive di struttura scheletrica (quindi molluschi), spesso aspettano qualcosa sdraiate a pancia in giù oppure hanno delle visioni. Forse vedono la Madonna, cioè il modello ideale della donna perfetta e santa riproduttrice del dio-uomo. Che cosa fanno tutte queste donne accasciate al suolo? Perché fanno fatica a restare in piedi? E perché sono tutte slogate?

venerdì 26 febbraio 2010



Alucce pronte per spiccare il volo

giovedì 25 febbraio 2010

ORDINE DEL CAOS







Esiste una certa forma di ordine nel caos che ci attrae e respinge allo stesso tempo.
Credo che la continua tensione/tentazione a mettere in ordine sia data dal desiderio inconscio
di ricominciare da capo. Si ricomincia da capo solo quando si è riusciti a distruggere tutto ciò che
si è costruito, oppure quando tutto è, per l'appunto, in ordine pronto per essere sporcato, confuso, disordinato di nuovo. Una stanza o una casa dove domina il caos è come un cervello che salta da tutte le parti, ogni oggetto rimanda ad una collocazione, un uso, un ricordo, ogni macchia libera l'anima nel momento in cui viene tolta, ogni letto sfatto lascia intuire come è passata la notte ... e così via. Il materiale in esubero si accumula in angoli remoti e ogni cosa che ritrova il suo spazio prima o poi verrà rilanciata nel caos. Ci illudiamo di vivere in strutture ordinate, mentre l'universo si regge sulla legge del caos e cerca in ogni modo di lasciarci intravvedere le fessure del sistema. "Là dentro sta infuriando una strega" dice il bambino del castello di Howl mentre Sofie fa le pulizie in casa. Le streghe fanno le pulizie, ma mentre le fanno smuovono tempeste perché non c'è altro modo, bisogna per forza radere al suolo se si vuole ricostruire e mettere veramente in ordine.


venerdì 19 febbraio 2010


salve a tutti
sono vittoria weil
e sono in partenza

ho scelto di recitare in teatro perché quasi tutti recitano fuori

vi lascio da leggere il mio quaderno di teatro
dentro ci sono tante cose
come dovrebbero esserci tante cose dentro ad uno spettacolo
invece spesso dentro agli spettacoli non c’è niente, ci sono solo attrici e attori che vogliono recitare bene.

Nessun colpevole

Telefono muto
Carte alla rinfusa
Computer spento
Bambini che cercano la mamma che non c’è
Bambina con le bambole
Domeniche di disperazione terse
Lavatrici instancabili fanno continue centrifughe
Gira la testa e dentro un mandarino
Hai lasciato tutti e nessuno lo sa
perché tu lo hai tenuto nascosto.
Quando il tuo uomo torna a casa spegnere tutte le luci e chiudere la bocca.
Camminare in punta di piedi. In punta di piedi,
furtivamente scrivere due righe e fare una telefonata.
Bere un bicchiere d’acqua, le mani che sudano, bagnata,
un’altra sigaretta e la dottoressa sempre impettita che non vuol sentir ragioni.
Farmaci mai. Confusione nei cassetti,
negli armadi, sui tavoli, dentro il frigorifero,
le prese elettriche saltano, le lampadine scoppiano.
Quattro rose bianche sul balcone cresciute in dicembre.
Ormai tutti ti hanno detto quello che pensano,
il tuo amico gay, tua madre, gli addetti ai lavori e il tuo uomo.
Agli altri ci hai pensato tu.
Una morte senza cadavere, quindi, nessun colpevole.


Confine
Se passi la linea sei morto.
Questa linea sulla sabbia tirata con un osso.
Se la passi ti ammazzo.
Quando avrete finito di chiamarmi per ogni sciocchezza,
finito la spensieratezza, finito le discussioni inutili, finito i lamenti,
finito le scale su e giù, finito le dimostrazioni, finito di cercare di capire
allora cadetemi pure ai piedi,
allora vedrò.